IN THE MIDDLE OF BLACK CHRISTIANITY
“In the Middle of Black Christianity” is a photographic project made in few years in the Tigray Region, located in the northern part of Ethiopia. This is an anthropological work that wants to give back its identity to a country that, in the last years, it’s been subject to investments both from Europeans and Chinese that are making important and irreversible changes. This is an in-depth analysis of the Ethiopian Orthodox Tewahedo Church; a unique autochthon religion of central Africa. Even though in the past years Ethiopia has been subject to many social-political dispute with European countries, like the invasion by Mussolini from 1936 until 1941, and with the adjoining countries of Somalia and Eritrea, Ethiopia has always been able to preserve its own history and religious institutions. The Ethiopian Orthodox Church became the spiritual guidance of the population. Ethiopia is one of the countries in the world with the most Cristian persecutions and, even if until a few years ago the only religion recognized by the state was the Cristian of the Ethiopian Orthodox Church, nowadays the main religion are two; the Cristian and the Islamic one. The growing presence of Somali and Eritrean made Islam to diffuse quickly all over the country (around 40%), preserving though the Tigray Region as home of the Tawehado Church and where the Christian identity is still intense. This identity started many centuries ago, thanks to the meeting between the Queen of Saba and King Salomon, which brought to life the only autochthon African Cristian religion. Since 1959 the Tewahedo Church became autocephalous, dividing itself from the Copt Orthodox Church. Ethiopia represents the only case of “African” autochthon Christianity, not imported from Europe. Based on ancient tradition of direct apostolic derivation, it became a mix between the ancient Christian tradition of the East and the African reality. The Tewahedo Church is based on the Old Testament and on the Moses’ Tablets contained in the Ark of the Covenant built by Moses himself during his journey through the desert to reach the Promised Land. It’s said that Moses’ Tablets are preserved in the Church of Our Mary Lady of Zion in Axum, the religious center for the believers. The daily life of the believers is based on liturgical times. Believers pray with immense devotion everywhere, inside and outside of the churches. The prayers are so felt that it feels like a huge antique devotion, like if time is suspended. The rituality of the religious festivities is melted in the daily activities. This is the extend in which religion is present in the daily life of the believers. Young and older, men and women, they all show their own belief by preserving, generation after generation, an identity that looks like truly resisting and not changing for any reason.
IN THE MIDDLE OF BLACK CHRISTIANITY
“In the Middle of Black Christianity” è un progetto fotografico sviluppato in più anni nella regione del Tigrai, a nord dell’Etiopia. Lavoro antropologico, In The Middle Of Black Christianity vuole restituire attraverso l’indagine dell’unica religione autoctona del centro Africa, la Chiesa Etiope Ortodossa Tewahedo, l’identità di un paese, soggetto negli ultimi anni, ad investimenti Europei e Cinesi che stanno veicolando importanti ed irreversibili cambiamenti. Nonostante l’Etiopia sia stata soggetta negli anni a numerose dispute socio-politiche con paesi Europei, come l’invasione di Mussolini dal 1936 al 1941, e con paesi confinanti della Somalia e dell’Eritrea, è riuscita da sempre a preservare la storia del Paese e le sue istituzioni religiose, divenendo la Chiesa Ortodossa Etiope una guida spirituale a beneficio del popolo. L’Etiopia rientra tra i Paesi nel mondo con maggiori persecuzioni cristiane e se fino a qualche anno fa l’unica religione di Stato riconosciuta era quella Cristiana della Chiesa Etiope Ortodossa, ad oggi le religioni principali sono diventate due affiancando a quella Cristiana la religione Islamica. La sempre maggiore presenza di Somali ed Eritrei ha portato l’Islam a diffondersi velocemente in tutto il paese (circa il 40%), preservando però la zona del Tigrai come culla della chiesa Tewahedo e dove continua a manifestarsi un intensa identità Cristiana Un identità che nacque secoli e secoli fa, grazie all'incontro tra la regina di Saba e il re Salomone, e che diedero vita all’unica religione di cristianesimo africano autoctono. E’ dal 1959 che la chiesa Tewahedo è diventata autocefala staccandosi definitivamente dalla Chiesa Ortodossa Copta. L'Etiopia rappresenta l'unico caso di cristianesimo "africano" autoctono, non d'importazione europea. Centrata su antiche tradizioni di diretta derivazione apostolica, è diventata una sintesi originale tra l'antica tradizione cristiana d'Oriente e la realtà africana. La Chiesa Tewahedo si basa sul vecchio testamento e sulle tavole di Mosè contenute nell'Arca dell'Alleanza costruita da Mosè stesso durante il viaggio nel deserto verso la Terra Promessa. Si dice che le tavole siano conservate nella chiesa di Nostra Signora di Sion ad Axum, vero centro religioso. La vita quotidiana dei fedeli è scandita dai tempi liturgici. Si prega con immensa devozione in ogni posto, dentro e fuori le Chiese, in maniera così forte e sentita che sembra quasi materializzarsi una sensazione di grande fede antica e di una sospensione del tempo. La ritualità delle festività religiose, si fondono e confondono con le attività quotidiane, tanto è presente la religione nella vita di tutti i giorni. Giovani e anziani, uomini e donne tutti manifestano il proprio credo, preservando generazione dopo generazione un identità che sembra veramente resistere e non farsi scalfire da niente e nessuno.